Ultima modifica: 12 Aprile 2014
Istituto Comprensivo Centro Storico - Rimini > Docenti > RIMINI CAMPUS: alcuni chiarimenti sulla proposta

RIMINI CAMPUS: alcuni chiarimenti sulla proposta

L’ingresso nella scuola media rappresenta per i nostri ragazzi una fase della vita molto significativa, nella quale essi cominciano a fare i conti con i complessi e spesso sorprendenti cambiamenti della preadolescenza, che coinvolgono tutti gli aspetti della loro vita, dalle modificazioni fisiche allo sviluppo della personalità. Le proposte rivolte ad essi non possono quindi prescindere da alcune riflessioni psico- pedagogiche, che devono guidare le decisioni degli adulti.

Recentemente è stata molto pubblicizzata, su vari organi di stampa, la proposta del Consiglio Comunale denominata RIMINI CAMPUS, che dovrebbe coinvolgere le scuole medie del Comune di Rimini. Si ritiene quindi opportuno rispondere alle richieste di chiarimenti in merito pervenute da varie parti.

La proposta, nata per iniziativa di un consigliere comunale, è visibile al seguente link, dove il consigliere stesso ha riassunto in una serie di slides la sua iniziativa: http://www.slideshare.net/carlafranchini79/rimini-campus-progetto-per-ragazzi-delle-scuole-medie

A seguito della presentazione della proposta in Consiglio comunale, le scuole sono state interpellate per distribuire un questionario predisposto dal Comune, allo scopo di verificare l’interesse della popolazione rispetto all’attivazione di questo tipo di servizio. Il questionario, pervenuto alle scuole i primi di febbraio 2014, è stato regolarmente distribuito, nel rispetto della collaborazione interistituzionale, tramite gli insegnanti, alle famiglie degli alunni di 5^ primaria, 1^ e 2^ media.

Per quanto riguarda il nostro Istituto Comprensivo, su un totale di 475 questionari distribuiti, sono stati restituiti in tempo utile soltanto 111 questionari. A seguito di ulteriori sollecitazioni, la scuola è riuscita ad ottenere, con un significativo ritardo nella consegna, altri 77 moduli. Per completezza di informazione, si riportano qui di seguito i dati:

 

 N.

Di cui favorevoli

Di cui non favorevoli

% favorevoli sul totale dei compilati

% dei favorevoli su totale dei questionari  consegnati

questionari compilati

188 (111 + 77)

66 (45 + 21)

122 (66 + 56)

35%

13%

Questionari non restituiti

287

 

 

 

 

Totale questionari

475

 

 

 

 

Poiché naturalmente non spetta alla scuola prendere parte alla discussione di carattere politico che riguarda la proposta, né definire se per l’attivazione della stessa i numeri suesposti siano o meno sufficienti, ci si limiterà qui a sottolineare alcuni aspetti pedagogico-didattici che vengono coinvolti nell’organizzazione di un servizio di questo tipo, così come è presentato nella proposta suddetta e che sono stati presentati anche in sede di Commissione consigliare.

L’ingresso nella scuola media rappresenta per i nostri ragazzi una fase della vita molto significativa, nella quale essi cominciano a fare i conti con i complessi e spesso sorprendenti cambiamenti della preadolescenza, che coinvolgono tutti gli aspetti della loro vita, dalle modificazioni fisiche allo sviluppo della personalità. Senza voler riproporre qui nel dettaglio le considerazioni psico-pedagogiche che gli esperti ci illustrano ampiamente nelle sedi opportune, è tuttavia importante sottolineare come questa sia in particolare l’età dello sviluppo dell’indipendenza rispetto alla famiglia.

Non è neppure il caso di ricordare come spesso si manifesti il desiderio di privacy e di autonomia, che assume varie forme, non di rado anche in opposizione al mondo degli adulti. I ragazzi hanno l’esigenza di spazi che possano sentire come propri, di momenti in cui possano cominciare a sperimentarsi, di situazioni in cui lo sguardo dell’adulto non sia così onnipresente come nel periodo dell’infanzia.

Di fronte a questa esigenza, troppo spesso gli adulti si trovano in difficoltà e in ansia, per il timore che i ragazzi possano procurarsi danni fisici e psicologici e forse anche per l’incapacità di accettare i cambiamenti così rapidi che si manifestano in essi. Di qui nasce l’esigenza del controllo costante ed ininterrotto, favorito anche da una legislazione nazionale che non tiene in alcun conto le necessità legate alla crescita e deresponsabilizza i ragazzi fino al compimento della maggiore età, come se l’assunzione di responsabilità non fosse un processo lungo e difficile, ma si desse in automatico allo scattare del diciottesimo anno. Di conseguenza, la scuola si trova oggi nella difficile situazione di dover contenere le ansie delle famiglie, nel tentativo di favorire un adeguato sviluppo degli studenti, che comporta tra gli obiettivi primari l’acquisizione dell’autonomia.

Posta questa esigenza, che riteniamo imprescindibile, non possiamo che rilevare le criticità di una proposta che sembra andare esattamente nella direzione opposta, consistendo in una strutturazione temporale che non prevede alcuno spazio autonomo per gli studenti. Infatti si tratterebbe di una giornata organizzata in cinque ore di scuola e poi, a seguire e senza soluzione di continuità: servizio mensa nella stessa struttura della scuola, compiti con assistenza di personale specializzato, attività strutturate di musica, sport e così via.

Che cosa manca in un tempo- scuola pensato in questo modo?

  • la possibilità di “staccare”, anche solo nel percorso casa-scuola, dopo le cinque ore della mattina
  • la possibilità di imparare a gestire i propri tempi pomeridiani, organizzando il tempo per i compiti e quello per il riposo e il gioco
  • la possibilità di frequentare altri ragazzi e non soltanto compagni di scuola selezionati sulla base delle esigenze famigliari
  • la possibilità di scegliere, in alcuni momenti, di non fare niente oppure di fare qualcosa di non strutturato a priori

Non si vogliono certamente sottovalutare le difficoltà di gestione della famiglia, nel caso in cui entrambi i genitori lavorino, ma si ritiene importante ricordare che la scuola ha un compito altro: quello di occuparsi dell’istruzione dei ragazzi, creando le migliori condizioni possibili per il loro sviluppo.

Per far questo, la scuola non chiude alle 12,55: il nostro Istituto offre infatti moltissime attività pomeridiane, di carattere elettivo e non di rado gratuite, per consentire agli studenti di approfondire, potenziare o recuperare i contenuti e le attività scolastiche. Tutto questo, però, dopo aver lasciato un momento di stacco o, potremmo dire con metafora vinicola, di “decantazione”, da dedicare autonomamente al pranzo.

Si tratta di proposte che sono pensate sulle esigenze degli studenti, come i gruppi di alfabetizzazione per gli stranieri; i gruppi di rinforzo per studenti con disturbi specifici; i gruppi di recupero nelle discipline; i gruppi di potenziamento di informatica, inglese, economia, latino; i gruppi sportivi e così via. Per tutte queste attività, decise dal Collegio dei Docenti perché qualificanti dal punto di vista pedagogico e didattico e quindi inserite a pieno titolo nel Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto, la scuola investe energie e risorse, poiché crede nel loro valore per la formazione degli studenti.

Quali sono le loro caratteristiche?

  • Si tratta di attività “elettive”, cioè scelte dagli studenti stessi in base alle esigenze e inclinazioni individuali, secondo i consigli degli insegnanti;
  • Vengono svolte con gruppi “flessibili”, quindi ciascuno studente non trascorre il proprio tempo sempre con gli stessi compagni. Questo è possibile anche perché la maggior parte delle attività proposte non comportano spese da parte della famiglia e sono quindi accessibili a tutti gli interessati;
  • Vengono svolte o supervisionate da docenti della scuola, che hanno anche il compito di monitorarne la qualità e relazionare al dirigente e al Collegio dei Docenti, per gli eventuali aggiustamenti in progress. Caratteristica di ogni attività prevista nel POF è infatti quella di essere gestita, valutata ed eventualmente modificata o anche soppressa dagli organi collegiali della scuola, sulla base di considerazioni di merito;
  • Si tratta di attività che vengono programmate tenendo conto degli impegni extra-scolastici degli alunni e della loro necessità di organizzare autonomamente i loro tempi di studio a casa;
  • Si tratta di attività che hanno come scopo fondamentale la formazione e l’istruzione degli alunni, che è la mission attribuita dalla Costituzione alla scuola pubblica.

A prescindere dalle criticità organizzative e gestionali che può presentare l’attivazione del Campus, si ritiene che la scuola abbia il compito di tenere presenti, prima di qualunque altra, le necessità formative dei ragazzi e di dar voce ad esse, per evitare che la costruzione positiva del futuro, compito essenziale a cui la scuola deve tendere, venga subordinata alle esigenze quotidiane dell’affannoso presente. E’ in quest’ottica che vengono e verranno valutate tutte le proposte. 




Link vai su